Un anonimo cinese scrisse :” Non camminare davanti a me, potrei non seguirti; non camminare dietro di me, non saprei dove condurti; cammina al mio fianco e saremo sempre amici”.
FORMAZIONE, COACHING, COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE E RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE: QUALCHE RIFLESSIONE
Tutti comunichiamo, è praticamente impossibile non farlo! L’uomo non vive isolato da tutti gli altri ed anche quando è in silenzio comunica sempre qualcosa. Proviamo ad esempio a immaginare una persona che sta bevendo un cappuccino al bar con lo sguardo fisso davanti a se con un’espressione assorta nei suoi pensieri: ci sta comunicando che non vuole essere disturbato, che non vuole che gli si rivolga la parola, comunicazione che normalmente tutti comprendono e non lo infastidiscono.
E anche se si ignorano, ovviamente, anche questo è uno scambio comunicativo.
Sempre si comunica e la comunicazione efficace è un’arte che si può imparare , assimilare
e rendere migliore. Questo vale in tutti gli ambiti: interpersonali, familiari, sociali e lavorativi.
Attraverso quali canali comunichiamo?
La comunicazione comprende il linguaggio, ma non si riduce ad esso.
Occorre tener presente che il canale verbale (il linguaggio, le parole, il contenuto) rappresenta solo il 7% della comunicazione. Se comunicando noi adoperassimo solo il livello verbale, con ogni probabilità le persone capirebbero e memorizzerebbero solo una percentuale minima di ciò che diciamo.
Il 38% della comunicazione passa attraverso il canale paraverbale: tono della voce, timbro, ritmo, inflessione, volume, pause, velocità… Se desideriamo farci capire, è importante intervallare il tono della voce in base a ciò che stiamo esprimendo, utilizzare espressioni figurate, esempi, casi… Le persone infatti comprendono molto meglio un’esperienza raccontata brevemente e con passionalità, piuttosto che da una relazione anche di ore esposta con tono lineare.
Infine, ben il 55% della comunicazione passa attraverso il canale non verbale, chiamato anche linguaggio del corpo: racchiude i movimenti del corpo, del volto, degli occhi, l’atteggiamento, la prossemica, l’aspetto, la postura.
I gesti che facciamo comunicando possono rappresentare: accompagnamento alla parola, per enfatizzare, mettere in risalto; possono essere metaforici, regolatori, per manifestare attenzione o distacco e emotivi.
Una comunicazione efficace è quella nella quale tutti e tre i livelli sono coinvolti e sono connessi tra loro. Per comunicare a 360° dobbiamo infatti toccare tutti i sensi, attraverso tutti e tre i canali d’accesso: auditivo, cinestesico, visivo.
Oltre a ciò, teniamo sempre ben presente che “ogni Comunicazione genera un’azione o una reazione” e può generare anche una reazione forte quanto inaspettata da parte dell’interlocutore che la riceve; questo accadde perché la comunicazione non è neutra ma è influenzata e filtrata dal vissuto, dalle credenze, dai pregiudizi ed esperienze sia di chi lancia un messaggio, sia di chi lo riceve.
Imparare a comunicare efficacemente.
Come imparare questa “Arte”? Tutto parte da una profonda conoscenza di sé, dal decidere di essere Integri con se stessi , essere veri e sinceri, trasmettere e comunicare quello che veramente c’è anziché indossare maschere e, nel trasmettere le emozioni che viviamo , trasferirle all’altro senza danneggiarlo; posso ad esempio comunicare la rabbia non trattenendola ma senza che la stessa diventi aggressività verso un altro…
Inoltre una buona comunicazione contempla e include sempre:
- una buona capacità di Ascoltare se stessi e l’altro;
- l’essere presenti e e privi di pregiudizi nell’ascoltare, (adottando l’ascoltare per capire e non per giudicare), senza pensare a cosa poi risponderò successivamente, dando all’altro tutto lo spazio utile per farlo esprimere.
Comunicare efficacemente vuol dire anche sapersi ascoltare profondamente, sentire e accogliere le situazioni di disagio, le paure, le emozioni …. imparando a gestirle correttamente.
Inoltre spesso ciò che sarebbe auspicabile fare è metacomunicare (cioè comunicare sugli aspetti della comunicazione stessa) per chiarire malintesi o chiedere precisazioni, esplicitare intenzioni, manifestare sentimenti (ad esempio: invece di fare ipotesi su “cosa avrà voluto dire…”, semplicemente chiederlo!), ciò affinché la comunicazione sia valorizzante e produttiva, funzionale al benessere psicologico di sé stessi e degli altri.
CSR Formazione e Coaching di Milano rivolge sempre una grande attenzione alla comunicazione efficace in tutti i suoi corsi di formazione o attività di coaching, sia che essi trattino di formazione o coaching sulle vendite, sugli aspetti commerciali, su quelli manageriali, o negli ambiti della negoziazione, del marketing , della conciliazione e della mediazione. Sempre con la logica di fasre, interventi formativi o di coaching mirati allo sviluppo delle capacità.
Come abbiamo detto la comunicazione efficace è un’Arte che si può imparare e migliorare, e CSR attraverso l’attività d’aula o di coaching, che può essere di tipo “Life” o “Business” business manageriale, strategico o più semplicemente di supporto e rinforzo), o mediante la formazione individuale o di gruppo è pronta ad aiutarti!
Comunicare efficacemente significa infatti esprimere meglio sé ed incontrare con più successo l’altro….
COSTRUIRE VALIDE RELAZIONI
Comunicare ed in special modo comunicare efficacemente significa anche entrare in relazione con maggiore soddisfazione e successo. Quando parliamo di relazioni pensiamo immediatamente alle relazioni intime, a quelle familiari, alle amicizie, alle relazioni professionali o lavorative
Relazionarsi con successo vuol dire invece entrare in contatto, avere un’interazione sì con qualcun altro, ma spesso significa interagire bene anche con qualcos’altro! In ogni momento della nostra vita, infatti, ci relazioniamo non solo con noi stessi e con gli altri ma anche con l’ambiente che ci circonda, con i nostri progetti, desideri, obiettivi, disagi, difficoltà, successi o insuccessi: in poche parole con il nostro mondo interno ed esterno.
Relazionarsi con se stessi significa altresì rapportarsi con i nostri stati d’animo, con le emozioni, con le nostre paure e con tutto quelle che fa parte della nostra personalità, individualità, convinzioni, esperienze e caratteristiche.
In un contesto di relazioni umane possiamo avere relazioni interessate , oppure che esistono per un puro senso d’obbligo o di colpa più che per reale interesse o piacere reciproco, oppure ancora possiamo avere relazioni che sono vere, intense, profonde, disinteressate, di stima, d’amicizia o d’amore, ecc.
Una delle componenti che in maggior misura contribuisce al nostro equilibrio, vigore e benessere psicologico è proprio la capacità di intrattenere delle relazioni sane.
E se sano è ciò che fa bene alla nostra salute, e se questo è vero nei rapporti umani, trasformare in sana ogni nostra relazione, dovrebbe essere unnostro specifico obiettivo.
Fondamentalmente le relazioni possiamo suddividerle in 2 macrocategorie:
- Relazioni Fondamentali o “Potenzianti”
- Relazioni Non Fondamentali o “Depotenzianti”.
Una Relazione Fondamentale, sana e potenziante, non si fonda sul fatto che esiste già da tempo o che viene dal passato, ma sul fatto che è una relazione che dà energia, dinamismo, riconoscimento, stimoli, conferme e soddisfazioni, tale da portarci a curarla e nutrirla con emozioni positive attenzione e affetto o amore. Questo tipo di relazioni ci permettono di conoscerci meglio e di crescere e potenziarci e sono quelle che, come CSR, cerchiamo di stimolare nei partecipanti ai corsi di formazione o alle sessioni di coaching.
E se come ha scritto l’anonimo saggio cinese riportato all’inizio:” Non camminare davanti a me …. cammina al mio fianco e saremo sempre amici”, questa bellissima espressione che ben definisce un modo sano e vitale di relazionarsi: con accettazione, rispetto e stima reciproca. Crediamo che questo sia il modo – e lo scopo vero – dell’attività di Formazione e Coaching CSR con le persone.
salve
vorrei informazioni specifiche su percorsi per diventare coaching
grazie
Cara Sabina, grazie per la tua domanda. In sintesi il mio consiglio è questo:
1) scegliere a quale tipo di coaching si è soprattutto interessati (life, Business, Executive, Sport);
2) vivere l’esperienza e quindi fare un percorso personale con una persona che fa il tipo di coaching che più interessa, (scegliere il proprio Coach valutandone l’esperienza, i titoli di studio. Preferendo un professionista che si occupi di più tipi di coaching;
3) scegliere i corsi lunghi e di persona fatti da persone di provata esperienza. Vi sono molti nomi in internet, magari può guardare anche nell’elenco di SCP Italy
4) partire da presupposto che una professione delicata come il fare il Coach implica tempo, molte sensibilità e saperi;
5) “cross the finger” e sperare di avere incontri professionalmente molto formanti.